OLCESE Marina

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Nata a Genova, cresciuta in Francia, nel Pays de Gex, Martina Olcese è archeologa ricercatrice indipendente con una doppia formazione italiana e svizzera. Dopo una tesi di Laurea Magistrale in Museologia sul commercio illegale e sulla falsificazione delle opere d’arte etrusche, edita sulla rivista «Thesis, chahier d’Histoire des collections» (n.15/2013, Université de Neuchâtel, 2015), si è specializzata nell’ambito dell’archeologia del sacro conseguendo il Dottorato di ricerca in Letterature e culture classiche e moderne (Università degli Studi di Genova). I suoi interessi di ricerca spaziano dalla deontologia museale alla storia delle religioni, all’antropologia culturale, all’archeologia sperimentale. Le sue pubblicazioni vertono su temi quali il significato simbolico dell’arte rupestre preistorica, la didattica museale, i riti iniziatici femminili nel mondo greco. Ha collaborato con istituzioni di tutela italiane ed estere, in particolare con il Ministero dei Beni Culturali (Polo Museale della Liguria), svolgendo anche il compito di guida per la mostra Canova, l’invenzione della gloria, presso il Palazzo Reale di Genova (2016). È stata incaricata della traduzione di materiali didattici ad uso interno delle istituzioni con cui ha collaborato. Inoltre, in qualità di sostenitore dell’ONG Shalom, ha tradotto in lingua francese il testo Ne scelse dodici perché stessero con lui (Valentino Salvoldi, Pro manuscripto, 2006), destinato alla formazione del clero nei paesi africani francofoni. Ha avuto modo di arricchire il suo percorso di formazione in ambito archeologico attraverso l’esperienza di due anni come documentalista catalogatore, presso in servizio di informazione scientifica di una organizzazione internazionale con sede a Ginevra.


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