La frontiera spaesata

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POESTATE 2020 - evento - SPAZIO 1929

 

27 agosto 2020

ore 18.00

 

SPAZIO 1929

Via Ciseri 3 - Lugano

 

POESTATE in collaborazione con LINGUAFRANCA Agence littéraire transnationale

e con il contributo del Centro PEN della Svizzera italiana e retoromancia

 

presenta

 

LA FRONTIERA SPAESATA

Un viaggio alle porte dei Balcani (Exòrma ed.)

 

di Giuseppe A. Samonà

 

Sergio Roic ne parlerà con l’Autore

 

Atmosfera musicale a cura di Marco Jeitziner

 

Apertura porte h 17:30

Evento h 18:00

 

Con il ritmo del giornale di bordo, Giuseppe A. Samonà ci accompagna su una frontiera che non è una linea ma uno spazio disteso, fluido, dai contorni sfumati, in cui coabitano e si mescolano genti, lingue e culture. Una frontiera spaesata appunto, nel senso di un paese che non è un paese ma molti paesi. Si parla molto di letteratura, di Storia e storie che sono indispensabili alla comprensione dei luoghi. Un percorso esplorato insieme agli scrittori e ai poeti di queste terre e che l’autore annota e disegna su tovagliette di carta: una sorta di mappa potenziale in cui cercare pezzi di itinerari che ognuno potrebbe comporre a modo suo; preziosa per chi volesse mettersi in cammino da Trieste, verso est e verso sud-est, lungo la costa dell’Istria o penetrando l’interno della Slovenia e della Croazia, verso il cuore dei Balcani.

«Di tappa in tappa, varcando una porta dopo l’altra – a ogni porta ti dici: ora ci siamo… – prova a chiedere dove si trovino, questi inafferrabili Balcani, il più delle volte ti risponderanno semplicemente indicando in direzione del paese, della porta seguente…

Sì, più vai avanti più la testa si gira all’indietro, dettagli trascurati acquistano una nuova importanza, e torni sull’inesauribile storia di queste terre – la Storia è sempre inesauribile, ma la prospettiva via via si fa salda – e ogni volta ti sembra di capirne un pezzettino di più.

Dapprima ti è venuta incontro l’ossessione dell’autoctonia, l’idea che una terra appartenga agli uni o agli altri, esclusivamente, e che questo diritto debba esser sancito da un mitologico esser nato in loco, o comunque essere arrivati prima. Purezza: Trieste o Trst? Ora t’interroga l’ossessione del confine, l’idea che esistano, o si possano tracciare, linee che separino perfettamente. E l’una e l’altra ossessione qui si manifestano per inevitabilmente esplodere, svelandosi come illusioni, costruzioni ingannevoli – la purezza, il confine, la frontiera… Anzi, le frontiere. Perché al di là dei popoli Trieste e l’Istria interrogano, rimettono in questione, anche molte frontiere cosiddette naturali: per esempio quella fra matti e normali (Basaglia, ricordi? Da vicino nessuno è normale…); o persino quella fra i generi, frutto anch’essa di una natura in buona parte inventata dagli uomini, e quindi almeno in parte infinitamente reinventabile. E se anche in quanto uomini e donne fossimo, proprio come i luoghi in cui stai viaggiando, costantemente in bilico?».

Giuseppe A. Samonà e nato fra Palermo e Roma, dove ha conseguito un Dottorato in Storia delle religioni antiche all’Università La Sapienza. Lasciata l’Italia nei primi anni Ottanta, ha vissuto e insegnato a Parigi, New York e Montréal (École Pratique des Hautes Études; State University of New York at Stony Brook; Université du Québec a Montréal). Ha pubblicato studi sul Vicino Oriente antico e sull’America indiana al tempo della Conquista (alcuni titoli: Gli itinerari sacri dell’aedo: Ricerca storico-religiosa sui cantori omerici, Bulzoni, 1984; Il sole, la terra, il serpente: Antichi miti di morte, interpretazioni moderne e problemi di comparazione storico-religiosa, Bulzoni,1991; L’insaisissable religion des Tainos: Esquisse d’anthropologie historique, «Journal de la Société des Américanistes», 2003…). È stato cofondatore della rivista franco-italiana Altritaliani, ed è codirettore della rivista transculturale franco-canadese ViceVersa. Attualmente vive a Parigi, dove scrive, traduce, insegna. Quelle cose scomparse, parole (Ilisso, 2004; versione ampliata e-book, 2013) e la sua prima opera di narrativa. Fa parte delle antologie di narratori La terra della prosa (L’Orma, 2014) e Con gli occhi aperti (Exorma, 2016) a cura di Andrea Cortellessa, e dell’antologia di critica 12 apostati (Damiani, 2015) a cura di Filippo La Porta. I fannulloni nella valle fertile, di Albert Cossery (Einaudi, 2016, con un saggio introduttivo) è la sua ultima traduzione dal francese.

Sergej Roic è uno scrittore svizzero di origini croate/jugoslave. È giornalista culturale presso il Corriere del Ticino e titolare di una ditta di traduzioni ed editing. I suoi libri, le due raccolte di racconti Innumerevoli uomini e Il tempo grande e i romanzi Il gioco del mondo / Achille nella terra di nessuno, Omaggio a Paul Klee, Vorrei che tu fossi qui - Wish you were here e Solaris - parte seconda sono stati pubblicati in Svizzera e Italia. Ha inoltre curato tre libri-intervista con Aleksandr Zinov'ev, Predrag Matvejevic e Piero Bassetti e tradotto in italiano due raccolte di racconti di Dusan Velickovic e tre romanzi di Andrej Nikolaidis. È vicepresidente del Centro PEN della Svizzera italiana e retoromancia ed è un grande appassionato di tennistavolo.

Marco Jeitziner è autore, scrittore e musicista. Ha studiato e vissuto a Losanna, dove è stato influenzato dalla cultura e dalla musica francese, e ora risiede a Lugano. Non è un DJ, ma un ricercatore e divulgatore musicale. Info: www.marcojeitziner.ch.

Festival POESTATE fondato a Lugano da Armida Demarta nel 1997. Progetto culturale indipendente di carattere letterario con attività multidisciplinare. L'imponente storiografia di POESTATE traccia una progettualità molto intensa, e sperimentale, passando dal grande vate ai giovani emergenti, dal classico all'avanguardia, dalle produzioni locali alle produzioni internazionali, con relazioni di partecipazione ai vari livelli culturali in uno spazio collettivo in continua produzione. www.poestate.chinfo@poestate.ch

Il Centro PEN della Svizzera italiana e retoromancia collabora alla serata organizzata da POESTATE e LINGUAFRANCA allacciandosi al suo ciclo sulle città culturalmente di frontiera, come Trieste, a cui è stata dedicata una recente conferenza.

Fondata a Londra nel 1921, PEN International è la più antica associazione internazionale di letterati creata per promuovere la conoscenza reciproca e lo scambio culturale tra scrittori di diversi paesi. È stata la prima organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa e d'espressione. Sostiene la dignità di tutte le lingue quale mezzo d'espressione per comunicare, scrivere e pubblicare

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